Pino Pinelli (Catania - Italia 1938). Vive e lavora a Milano - Italia.
Catanese di nascita e milanese d’adozione, Pino Pinelli si trasferisce nel capoluogo lombardo nel 1963, affascinato e attratto dal dibattito artistico dell'epoca, animato da personaggi come Lucio Fontana, Piero Manzoni ed Enrico Castellani. Partecipa alle mostre del premio San Fedele e nel 1968 tiene la sua prima personale alla Galleria Bergamini. Nei primi anni Settanta inizia un periodo di riflessione e di ricerca in cui cerca di mettere a fuoco l'imprescindibile legame tra tradizione e innovazione, prestando particolare attenzione alla superficie dipinta e alle vibrazioni della pittura. Da queste riflessioni nascono le serie Topologie e Monocromi, le cui superfici cominciano a vibrare di una sottile agitazione, quasi che l'artista voglia trasmettere il respiro stesso della pittura. A seguito di queste opere, Filiberto Menna lo inserisce nella categoria di quella che viene definita Pittura Analitica. Le opere di Pinelli possono essere descritte come inquieti corpi di pittura che camminano nello spazio, vacillando e migrando in piccole o grandi formazioni: corpi fatti di materiali che hanno impressi i segni di un'ansiosa duttilità, e che esaltano la fisicità tattile e il piacere visivo di un colore che pulsa di vibrazioni luminose.
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Pino Pinelli (Catania - Italy 1938). Lives and works in Milan - Italy.
Born in Catania and Milanese by adoption, Pino Pinelli moved to the Lombard city in 1963, fascinated and attracted by the artistic debate of the time, animated by figures such as Lucio Fontana, Piero Manzoni and Enrico Castellani. He took part in the exhibitions of the San Fedele Prize and in 1968 held his first solo exhibition at the Bergamini Gallery. In the early 1970s he began a period of reflection and research in which he sought to focus on the inescapable link between tradition and innovation, paying particular attention to the painted surface and the vibrations of painting. These reflections led to the Topologie and Monocromi series, whose surfaces began to vibrate with a subtle agitation, almost as if the artist wanted to convey the very breath of painting. Following these works, Filiberto Menna included him in the category of what was defined as Analytical Painting. Pinelli's works can be described as restless bodies of paint that walk in space, wavering and migrating in small or large formations: bodies made of materials that have imprinted the signs of an anxious pliability, and that exalt the tactile physicality and visual pleasure of a colour pulsating with luminous vibrations.